Osteoporosi e attività sportiva

Osteoporosi e attività sportiva

Osteoporosi e attività sportiva

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico caratterizzata da una bassa densità minerale ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Le ossa diventano quindi più fragili e sono esposte ad un maggior rischio di frattura per traumi anche minimi.

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 1990 si sono verificate circa 1.700.000 fratture di femore nel mondo; ne sono previste 6.300.000 per il 2050. Questi numeri impongono un’attenta partecipazione individuale alle attività di prevenzione.
Tra le abitudini che possono predisporre all’osteoporosi vanno incluse il fumo (anticipa l’età della menopausa), l’eccessivo consumo di alcolici (causa di malnutrizione e di compromissione dell’equilibrio) e la vita sedentaria (riducendosi le forze muscolari applicate all’osso, lo scheletro riduce la sua mineralizzazione come risposta di adattamento). Tra i fattori nutrizionali si possono includere le diete sbilanciate povere di sali minerali, l’assunzione di calcio non adeguata alle richieste (a seconda dell’età, si dovrebbero introdurre con gli alimenti 800-1000 mg di calcio al giorno), la dieta prevalentemente carnea (l’eccesso di proteina induce perdita di calcio con le urine).
L’osteoporosi  colpisce maggiormente le donne e tende a comparire in combinazione con la menopausa a causa della diminuzione di produzione di ormoni estrogeni: in Italia 1 donna su 3 dopo i 50 anni inizia ad avere le ossa più deboli.

 

dati osteoporosi

 

Al pari dei muscoli, anche le ossa rispondono all’esercizio fisico irrobustendosi. Non è tuttavia necessario praticare sport a livello agonistico per raggiungere e mantenere una buona mineralizzazione scheletrica. Uno stile di vita attivo può essere sufficiente, se si considera che anche azioni semplici come camminare, ballare, salire le scale, portare i sacchetti della spesa, in quanto condotte contro gravità, stimolano sia i muscoli sia il metabolismo osseo. Scarsamente utile è viceversa il nuoto, perché il corpo viene sostenuto dall’acqua e quindi il movimento non grava sullo scheletro.
L’attività fisica può iniziare con 45’ di camminata al giorno, ma tale programma dovrà in seguito aumentare d’intensità introducendo anche esercizi contro resistenza o a carico naturale; lo scopo di tale programma è di potenziare i muscoli posturali, aumentare la mobilità articolare, lavorare sulla propriocezione (per diminuire il rischio di cadute).
Programmi di attività fisica più vigorosi vanno attuati in centri specializzati e previo controllo medico, specie se la densità minerale ossea è bassa.

 

(Fonte: osteoporosi.it)